sabato 28 maggio 2016

La sorgente di Sant’Anna

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Pochi personaggi storici hanno lasciato una traccia nella mentalità e nella vita religiosa del Moesano come San Carlo Borromeo. L’allora arcivescovo di Milano visitò la Mesolcina e la Calanca.

Su invito dei notabili della valle, Borromeo soggiornò in Mesolcina dal 12 al 30 novembre 1583 per mettere ordine nella vita religiosa e restaurare il prestigio della Chiesa cattolica. Sostenitore della Controriforma, si preoccupò soprattutto di arginare l’espansione del protestantesimo. Egli dovette lottare contro l’immoralità e l’ignoranza del clero, la disorganizzazione della vita ecclesiastica, lo stato di abbandono di molti luoghi di culto.

I segni evidenti del suo passaggio furono il rinnovamento della vita ecclesiastica e liturgica, la diffusione dell’insegnamento scolastico e la partecipazione dei laici alla vita religiosa. I segni che lasciò San Carlo non furono però solo questi. Si racconta da tempo una leggenda tramandata da molte generazioni, e il suo mistero è ancora visibile oggi presso la chiesa di Sant’Anna a Roveredo.


San Carlo Borromeo, facendo ritorno verso Milano dopo il soggiorno in Mesolcina,
 passò nei dintorni della chiesa di Sant’Anna. Con sé aveva solamente un bastone. Si
 presume che avesse già percorso un lungo tragitto, in quanto era partito dalla valle Calanca. L’arcivescovo di Milano non aveva
con sé nessuna fonte d’acqua.

A Sant’Anna
 trovò un torrente dove potersi abbeverare ma era irraggiungibile a causa della pendenza del terreno che lo precedeva. In quel
 tempo il ponte oggi presente, che permette 
di attraversare il torrente della Traversagna,
 non esisteva; il terreno era molto differente e impervio.


Per questo, San Carlo molto assetato decise di tentare la fortuna, toccando con il bastone la roccia accanto a lui. La leggenda narra che pochi secondi dopo che egli aveva praticato questo gesto, dalla roccia iniziò a sgorgare una piccola sorgente. Così poté bere per poi riprendere il cammino per tornare al suo paese d’origine, a Milano.

La sorgente è ancora visibile oggi nei pressi della chiesa di Sant’Anna, sotto una piccola cappella costruita più tardi in suo onore, e come segno del suo passaggio.


Christopher Boldini.

Storia raccontata da 
Lino Losa




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