giovedì 9 giugno 2016

La Strega di Giova che si Converte in Cespuglio

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Anticamente a Roré si credeva nelle streghe. Le nostre buone nonne avevano una grande paura di certe povere donne di Giova, che scendevano sovente a Rorè per le provviste. Giova è una frazione quasi sperduta sul versante della montagna fra Roré e San Vittore.

Sulla montagna non vi conduceva che’ una mulattiera, e anni fa ci furono delle questioni tra Buseno e SanVittore per la proprietà di Giova, e poi, finalmente venne riconosciuta al Comune di Buseno. Ha da anni una scuola elementare, ma non possiede né una chiesa né un camposanto. I morti vengono portati in Buseno. Si racconta, che anni fa si mettevano i cadaveri in un grande “gambacc” [gerlaa stecche rade] e si portavano sulle spalle per uno stretto e pericoloso sentiero. Conducevano una povera vita stenta le donne lassù, mentre una buona parte degli uomini emigravano in Francia.

Nelle vecchie era viva la fede religiosa, durante le feste scendevano fino a Roveredo per sentire la santa messa. Alcune famiglie avevano delle casette in Carasole e venivano d’inverno col bestiame a Carasole per fargli “mangiaa el fègn” [mangiare il fieno]. Vi erano un paio di donne... ritenute streghe. Forse il loro aspetto un po’ rustico e selvatico, il parlare diverso, fece nascere in alcuni il sospetto, che sapessero far delle magie e sortilegi. Ecco la leggenda che raccontò la mia povera mamma che la seppe dal mio povero nonno paterno, nato verso il 1800 che lavorava nei boschi e conduceva il legname.

Questa leggenda racconta che alcuni boscaioli si recavano di buonissima ora in un bosco nei pressi di Giova. Giunti nella località, detta Lotàn, videro il sentiero attraversato da un gran cespuglio spinoso che prima non c’era. Il boscaiolo (o erano due, non lo so più) senza aspettare estrae la sua roncola e taglia il cespuglio. Durante quella faccenda parve loro di sentire un piccolo lamento, ma non ci fecero caso. Fatto un altro tratto di strada, si vedono davanti un altro cespuglio che ingombra loro la strada. Il boscaiolo taglia anche quello, e dopo continuano indisturbati il loro cammino. Giunti in Giova, incontrarono una donna pallida dallo sguardo duro che portava il braccio al collo. Gli uomini la salutarono sbigottiti e se ne andarono al loro lavoro, pensando che era quella strega che si era convertita in un cespuglio e voleva recar loro dei fastidi. Ma non la temevano più, e le avevano mostrato il loro coraggio.


Maria Raveglia (1878-1970), maestra Roveredo.

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