giovedì 9 giugno 2016

Anche Missionari Merovingi in Valle


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Caduto, nell’anno 476 d.C. l’ Impero romano, la Rezia, della quale faceva parte anche la nostra valle, passò sotto il Regno italico di Teodorico, re dei Goti, e poi, nel 537, il Re Vitige la passò ai Franchi.

Sotto i Franchi si formò la «Rezia curiensis» che continuò per circa trecento anni a mantenere la propria autonomia ed a conservare le proprie leggi romane.

Pare proprio che già al tempo dei Franchi la Mesolcina appartenesse ecclesiasticamente alla Diocesi di Coira. Sappiamo che i Franchi, diventati ferventi cristiani dopo la conversione del loro re Clodoveo, si dedicarono a predicare e annunziare il Cristianesimo anche fuori del loro territorio. Sappiamo inoltre che missionari merovingi o franchi scesero anche da noi a predicare il Cristianesimo, ricostruendo e rinnovando così la vita religiosa in gran parte sconvolta dall’arrivo dei barbari pagani o ariani. Questi missionari avranno sicuramente costruito o fatto costruire qua e là anche da noi nuove chiese e nuovi oratori. Sono infatti sicuramente di origine merovingia la chiesetta di San Remigio a Leggia, quella di San Martino a Soazza e quelle di San Giorgio a Lostallo e a Roveredo, quest’ultima purtroppo scomparsa verso il1650, sepolta sotto il noto scoscendimento dei «Valòn >>. San Remigio era vescovo di Reims, dove visse e morì nell’anno 533; San Martino, vissuto e morto quale Vescovo di Tours nel 397, era il Santo nazionale dei Merovingi e San Giorgio, pure venerato dai Merovingi che lo fecero patrono dei cavalieri, era un soldato della Cappadocia, martirizzato nel 303 sotto l’Imperatore Diocleziano.

Per concludere, possiamo supporre che perfino San Giovanni Battista, il nome del quale era poi stato aggiunto a quello di San Vittore, fosse particolarmente venerato dai Franchi. Nulla da meravigliarsi, allora, che unitamente a San Vittore fosse poi stato più tardi proclamato patrono della piùantica chiesa della bassa valle, quella appunto dei Santi Giovanni e Vittore.

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